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  • Antonietta Mazzeo - La Madia Travelfood

Villa Necchi alla Portalupa




Un’ambientazione di classe, il piacere della compagnia e del tempo, un tuffo nel cuore antico del rinascimento


di Antonietta Mazzeo


Immersa nel silenzio della natura, nel contesto bucolico ed affascinante di dieci ettari di parco, con querce secolari e giardini aromatici, adiacenti la zona agricola all’interno dell’incantevole parco del Ticino, riserva fluviale segnalata dall’UNESCO come uno dei più affascinanti siti naturali al mondo. La Villa alla Portalupa sorge a pochi chilometri da Pavia nel comune di Gambolò, in frazione Molino d’Isella.


La Tenuta alla Portalupa venne rilevata negli anni ’30 da Vittorio Necchi, ed era composta dalla Villa, la cui struttura originale risale alla fine dell’800, e da una grande zona agricola con cascine, boschi e radure. Attento alla storia del passato e lungimirante nella visione del futuro, Vittorio Necchi aggiunse alla tenuta una chiesa, una scuola per i bambini e alcune villette dedicate per il soggiorno del personale di servizio, valori di comunità a cui l’imprenditore diede sempre grande spazio. Esempio di un luogo ideale, ispirato a valori nobili, il villaggio venne accolto dall’Unesco nella lista del patrimonio mondiale protetto e definito “esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato d’Europa”.


L’opera di restauro, durata oltre quattro anni, per il recupero delle strutture e delle architetture originarie, ha permesso la rinascita di un luogo unico, a tratti, meraviglioso. Ritornata all’antica bellezza, oggi la tenuta vanta una raccolta in un stile romantico, composto dalla Villa, dal Borgo, dalla Club House e dalla SPA, costruita in quella che era all’epoca una serra da orchidee. La roggia Castellana attraversa la Tenuta Portalupa segnando un confine naturale tra l’incantevole parco della Villa, popolato da pony e cervi, e il Borgo, un tempo area interamente dedicata alla floricoltura, oggi impreziosito da affascinanti fontane e a dal laghetto, abitato da cigni reali.


La Villa ospita un raffinato ristorante che si compone di tre eleganti sale: la Sala Camino, impreziosita da un camino in marmo di Carrara del 1600, la Sala Azzurra, riservata e dal sapore antico, rialzata rispetto alle altre, con grandi vetrate con vista sul Parco e la Sala Bamboo, l’ambiente più grande, luminosa ed accogliente, caratterizzata dall’eleganza dei lampadari in vetro di Murano. La zona bar del corpo centrale della Villa, a ridosso della veranda, è arricchita da un’opera unica, recuperata dalla Villa, un magnifico pannello a muro in olio su tela disegnata da Giuseppe Palanti, il dipinto, che misura 2,94 metri in altezza e 4 metri in lunghezza, raffigura la signora Lina Ferrari Necchi con il suoi cani nel contesto del laghetto nella zona agricola della Portalupa. Vittorio Necchi, in tenuta da caccia, la saluta dall’isoletta al di là del laghetto, mostrandole orgoglioso la lepre appena cacciata.


Antonio Danise, classe 1984, è l’executive chef di Villa Necchi. Napoletano d’origine dopo aver frequentato l’istituto alberghiero “Luigi De Medici” di Ottaviano, ha iniziato lavorando, in quella che è stata la sua prima, vera e propria scuola di cucina, il due stelle Michelin “Quattro passi” a Massa Lubrense (Na). Dopo un periodo trascorso nella Svizzera francese, per approfondire una delle sue passioni, la pasticceria, ha poi continuato la sua esperienza in alcuni tra i ristoranti d’eccellenza campani. Nel 2004 si è trasferito a Vigevano in provincia di Pavia, dove ha iniziato a svolgere l’attività di insegnante di cucina, occupazione, che svolge tuttora presso il politecnico del commercio e del turismo di Milano come docente, per il corso per l’attività di tecniche di cucina avanzate. Dal febbraio 2015 “guida” la brigata di cucina di Villa Necchi.



Arte, gusto ed innovazione, la cucina di Antonio Danise è ricca di creatività e di passione.

Le preparazioni riflettono e trasmettono, in chiave contemporanea, cultura, tradizione e i sapori del territorio, partendo dalle origini gastronomiche della Lomellina, una cucina fortemente influenzata dalla civiltà contadina della risaia, dell'orto, dei fiumi, dei torrenti e dei cavi irrigui, degli animali allevati nelle cascine o cacciati nei boschi. Piatti che a volte nascondono prodotti e lavorazioni che sembrano scontate e superate ma che rispecchiano valori e sapori della cucina Italiana. Qui nulla è scontato, ogni giorno Antonio sperimentando nuovi abbinamenti e contrasti, trasmette il suo modo di essere giocando con colori e profumi. Il punto di partenza è una accurata selezione delle materie prime a basso impatto ambientale, dai prodotti tipici della Lomellina, come il riso e l’oca in tutte le loro declinazioni, alle eccellenze nazionali della tradizione mediterranea, come l’aceto balsamico tradizionale di Modena, la pasta di grano duro italiano, i limoni della costiera Amalfitana, gli agrumi di Sicilia, i capperi di Pantelleria, i pomodorini vesuviani e i pistacchi di Bronte.


Se è vero che per gustare al meglio un piatto bisogna abbinarlo con un grande vino … ma anche a un grande olio extravergine di oliva, a Villa Necchi si soddisfano entrambe le condizioni, con una accurata selezione di oli extravergini di oliva ed una carta dei vini composta di una attenta selezione di vini tipici del territorio e della tradizione, completata da proposte che abbracciano il panorama vitivinicolo italiano e arricchita da un tocco di Francia, con diverse proposte di Champagne


La qualità e la differenza sono nei dettagli: Antonio Danise e Villa Necchi alla Portalupa, sono un connubio ed un contesto ineguagliabile e romantico, non solo un salto nella storia, ma un passato ancor recente e vivace di grandi passioni e sapori.


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