top of page
  • Immagine del redattoreVinoè di Antonietta Mazzeo

“I Tre Moschettieri” del Grand Hotel Majestic “già Baglioni” di Bologna



“I Tre Moschettieri”

Guglielmo Araldi, Vincenzo Digifico e Agostino Schettino,

alla guida del nuovo concept gastronomico del Grand Hotel Majestic “già Baglioni”

di Antonietta Mazzeo


Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, 5 stelle lusso bolognese del Gruppo Duetorrihotels, ubicato in uno storico e prestigioso palazzo risalente al XVIII secolo nel pieno centro storico di Bologna, vanta camere e suite tra le più lussuose della città grazie ai suoi meravigliosi drappeggi, tessuti, dipinti originali del XVIII secolo, marmi finemente levigati e mosaici.


Nella dimora preferita dalle celebrità e dalle personalità di spicco in visita in città, in tre spazi diversi ma al tempo stesso complementari fra loro, l’area ristoranti composta dal prestigioso “Ristorante I Carracci” uno tra i locali più eleganti della città per la sua calda e intima atmosfera, il Cafè Marinetti e l’Enoteca Morandi, storica cantina del Grand Hotel con una selezione di oltre di 300 etichette di vini italiani e internazionali.

Sotto l’attenta supervisione General Manager, Tiberio Biondi i “Tre Moschettieri”, del Ristorante I Carracci, Guglielmo Araldi Executive Chef, Vincenzo Digifico Pastry chef e Agostino Schettino, insieme a Giordano De Lellis, Maître e Sommelier propongono un nuovo concept di fine dining.


Il ristorante i Carracci è la rappresentazione di una cucina di alto livello, considerato una meta stimolante dalle guide gastronomiche e dalle riviste di settore. Avanzamento e perfezionamento, trasposti in elementi organizzati in maniera armoniosa un’esperienza in continua evoluzione che coinvolge tutti i sensi, che promuove I Caracci nel “gotha” della ristorazione Bolognese dove esercitare l’arte del gustare, assaporare e sperimentare.


Una cucina che valorizza gli ingredienti di stagione, provenienti da allevamenti e aziende agricole, espressione di qualità e rispetto per la natura, tradotta in tre menù:

“La Dotta, la Grassa, la Rossa”

Si attinge alla tradizione bolognese, la si assorbe e destruttura. Troviamo, in una versione alternativa, tutti i capisaldi del territorio, dalla zuppa imperiale scomposta, con bonbon di pane e un gioco di consistenze, che esalta le singole verdure, alla petroniana contemporanea, cotoletta realizzata con filetto di vitello proposto in una versione croccante e al tempo stesso cremoso. Il Ricordo di una tagliatella alla Bolognese sperimenta tra equilibri e i colori del pomodoro in gel, della spuma di Parmigiano e del ragù tradizionale, montato al burro. Quanto al Tortellino al mignolo, proposto in una crema di Parmigiano 36 mesi. Tra i dessert, oltre ai Petit Four troviamo Come una Zuppa inglese, rielaborazione creativa di un classico.

Intrecci

Un percorso inedito, che attinge alle emozioni e ai ricordi di Guglielmo Araldi. Come per esempio il Gambero rosso, passion fruit, mango, caviale: proposto in tartare – con uno stampo a stella – legato all’infanzia a Vibo Valentia, quando, da piccolo, andava a raccogliere le minuscole stelle marine arenate sulla spiaggia, dopo una giornata di mare mosso. Anche il Tortello di scorfano, frutti di mare, aglio nero fermentato e limone salato, evoca la sapidità marina. Quaglia, mirtilli, soia e lattughino arrosto, una composizione equilibrata, studiata nei dettagli, così come il Maialino da latte a spasso tra l’Emilia e la Romagna, che gioca con l’ampia tavolozza espressiva del territorio. Infine, un dessert fortemente aromatico e profumato, Timo, bergamotto e basilico.

Ispirazione Vegetale

Si apre con una Quasi Caprese, rivisitata, un menù di impianto innovativo fortemente legato alla stagionalità e al territorio. La Panzanella in Raviolo, ricetta estiva per definizione, precede le Fresine di Gragnano “Pastificio dei Campi”, eccellenza riconosciuta, presentate con peperone, capperi e olive taggiasche, e la Melanzana, pomodoro e basilico. Il capitolo dessert è affidato a un trittico dalle note umami e piccanti: Ananas, avocado e zenzero.

La dolcezza misurata a regola d’arte del Pastry chef Vincenzo Digifico è la connaturale integrazione del dessert con i piatti dell’Executive chef Araldi; il filo conduttore che unisce le preparazioni che lo precedono, rappresentazione consequenziale frutto di una ricerca concettuale che si presenta riconoscibile e distinta nella ricerca della perfezione, rappresentativa del suo creatore.


Il maître e sommelier Giordano De Lellis accoglie gli ospiti al Ristorante I Carracci da 13 anni, e rappresenta la memoria storica dell’hotel. Vero professionista della sala, rappresenta il nesso indispensabile tra la cucina e la cantina, e accompagna i clienti in un percorso coinvolgente e memorabile.

Guglielmo Araldi

Guglielmo Araldi, calabrese di Vibo Valentia, ha esordito a Milano con una collaborazione di eccellenza con lo chef Felice Lo Basso, per poi approdare al ristorante I Portici di Bologna, una stella Michelin. Qui ha affiancato, come secondo chef, Agostino Iacobucci e successivamente per un breve periodo Emanuele Petrosino: una tappa fondamentale della sua crescita professionale. Tornato in Calabria, ha lavorato come Executive chef al progetto dell’apertura del Galia Luxury Resort, ristorante gourmet di Pizzo Calabro. Successivamente Agostino Iacobucci l’ha richiamato a Bologna sempre come Executive chef di Deep, specializzato nella cucina di pesce.


Vincenzo Digifico

Il pugliese Vincenzo Digifico esordisce giovanissimo, dapprima al Four Season a Milano, con Sergio Mei, poi al Four Season di Firenze, guidato da Vito Mollica. Abbandonato momentaneamente il settore hospitality accumula esperienze formative nei ristoranti di maggiore prestigio: Casa Vissani, l’Enoteca Pinchiorri. Dopo un passaggio con Alain Ducasse a Londra torna a Milano, all’Armani di Filippo Gozzoli – nel momento cruciale in cui arriva la stella. Qui incontra Paco Perez, che con i suoi ristoranti ha conquistato 5 stelle Michelin. Il passo successivo plasma la sua carriera: lavora per quattro anni con lo chef spagnolo e si affranca dagli schemi della scuola italiana e di quella francese per abbracciare uno stile più libero e creativo. Tornato in Italia entra nel team del ristorante stellato I Portici, a Bologna, prima di approdare infine al Grand Hotel Majestic “già Baglioni”.


Agostino Schettino

campano di Castellamare di Stabia e le sue precedenti esperienze: Ristorante President a Pompei, al Ristorante Quattro Passi di Nerano, Restaurant Schöneck a Falzes (BZ), Sous Chef presso FIVE Palm Jumeirah a Dubai, Pietramare Natural Food Restaurant di Isola Capo Rizzuto, Hotel Lorelei Londres di Sorrento e infine prima del Ristorante I Carracci al Ristorante Iacobucci.


Giordano De Lellis

Il Maître Giordano, ha precedentemente lavorato con Gualtiero Marchesi a L’Albereta Relais & Château, e a fianco di Federico Graziani al momento dell’apertura di Cracco- Peck, a Milano.




Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page