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L’olio che non ti aspetti - La Madia Travelfood 345 - lug-ago-set 2020 a cura di Antonietta Mazzeo

L’olio che non ti aspetti, l’extravergine dell’Emilia.
La Madia Travelfood n° 345 - lug-ago-set 2020
A cura di Antonietta Mazzeo Tecnico ed Esperto degli Oli d’Oliva Vergini ed Extravergini
L’Emilia-Romagna dispone di un patrimonio olivicolo importante dal punto di vista economico, storico, sociale e paesaggistico. La disponibilità di una ricca piattaforma varietale, le particolari condizioni microclimatiche che caratterizzano alcuni areali della regione e la sinergia tra ricerca e filiera produttiva, hanno contribuito alla valorizzazione e al miglioramento delle produzioni di olio extravergine di oliva. L’olivicoltura è maggiormente diffusa in quella parte di regione nota come Romagna, più precisamente in alcuni territori delle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, ma è interessante sottolineare come nell’ultimo decennio la coltivazione dell’olivo ha trovato microambienti favorevoli anche, nel versante occidentale della regione interessando così anche le province emiliane, di Bologna. Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.
L’olivo è presente prevalentemente nella fascia collinare tra i 150 e i 600 s.l.m., zone in cui il microclima consente la coltivazione dell’olivo, spesso in esemplari isolati, ma anche in gruppo a distanza regolare, a dimostrazione di una loro razionale coltivazione nel passato. La documentata presenza storica, di un’antica olivicoltura sul territorio emiliano, pur se sporadica, indica quindi la possibilità di un rilancio per la produzione di olio con caratteristiche qualitative di pregio. La rinnovata diffusione dell’olivicoltura da olio nelle province emiliane costituirebbe, quindi, il recupero di una produzione della passata tradizione agricola, e offrirebbe la possibilità di ampliare il paniere dei prodotti agroalimentari del territorio. Oggi, stiamo assistendo alla nascita di nuovi impianti e sono sempre più numerosi gli agricoltori interessati a questa coltura, soprattutto in aree marginali dove altre colture arboree o arbustive sarebbero poco convenienti.
Dallo studio dei siti di ritrovamento degli antichi olivi, i ricercatori dell’Università, hanno potuto stabilire, per il territorio interessato, la vocazione ad ospitare l’olivo. Alla fine di una complessa serie di elaborazioni hanno prodotto delle carte tematiche su cui è possibile leggere, per ogni provincia dell’Emilia occidentale, la potenzialità di piccole aree ad ospitare la coltivazione della specie, offrendo la possibilità di riportare in produzione selezionate tipologie di ulivi produttivi soprattutto per olio, come la Colombina, il Correggiolo e altre cultivar, da cui si ottengono oli molto differenti per intensità e caratteristiche se lavorati in blend (tipologie diverse di olive) o singole monocultivar (una sola tipologia di olive)
Le principali cultivar di olive dell’Emilia-Romagna
· Bianello
· Capolga di Romagna
· Carbunciòn di Carpineta
· Colombina
· Correggiolo di Villa Verucchio
· Correggiolo Pennita
· Cortigiana
· Farneto
· Fiorano
· Frantoio di Villa Verucchio
· Ghiacciolo
· Ghiacciolo Casalinetto
· Grappuda
· Leccino
· Montelocco
· Montericco
· Moraiolo
· Nostrana di Brisighella
· Orfana
· Pendolino
· Quarantoleto
· Rossina
· Selvatico